giovedì 25 aprile 2024
21.10.2013 - Donatella Lauria

Punteruolo rosso, un errore tecnico grave causa dell'insuccesso delle misure adottate

Parla un perito internazionale delle palme e del punteruolo rosso

Ecco cosa scrive l'esperto internazionale: "come è possibile che la lotta contro il punteruolo rosso a Ventimiglia, San Remo, Bordighera  riposi ancora su delle misure tecniche delle cui il carattere gravemente erroneo è stato dimostrato più di quattro anni fa? Perché questa testardaggine nell'errore? L'estensione dei focolari di Ventimiglia, Bordighera e di Sanremo al posto della loro regressione e sradicamento riposano in grande parte sul rifiuto di correggere le concezioni iniziali adottate per lottare contro il punteruollo. Queste concezioni hanno condotto alle misure che si sono rivelate velocemente gravemente controproducenti e scientificamente completamente infondate. Purtroppo, certi tecnici continuano in modo inspiegabile a volere applicarli. Questo atteggiamento trascina delle conseguenze drammatiche per la salvaguardia delle straordinarie patrimonio palme di queste città di Liguria.

Tra queste misure erronee, ci sono due particolarmente pesanti di conseguenze:

- quella portante sul smaltimento automatico delle palme infestate. Fortunatamente, i suoi più accaniti difensori sono obbligati adesso ad evolversi in favore del risanamento meccanico. Ma, si percepisce quanto lo fanno di cattiva grazia pretendendo limitare questa operazione alle sole palme leggermente infestate. Questa limitazione non è né operativa (non si conosce spesso il grado reale di infestazione che procedendo al risanamento), né utile: se una palma è apparentemente molto infestata, il risanamento meccanico permetterà sia di salvarla se le larve non hanno raggiunto il suo germoglio terminale né il suo estipite, sia, nel caso contrario, di eliminare il focolare di punteruolo ciò che costituisce l'obiettivo primo del risanamento meccanico.

- quella sull'interdizione totale o l'autorizzazione solamente in inverno della taglia delle foglie verdi.

Come se può ancora oggi raccomandare di tagliare solamente le foglie secche delle palme? Come è possibile che certi difendano ancora questa raccomandazione mentre invece è grazie alla taglia delle foglie verdi, per aprire delle finestre di ispezione e qualunque la stagione sia, che va ad essere possibile di individualizare in modo precoce i sintomi della presenza del parasito? Questo punto è cosi importante che la localizzazione precoce di questi sintomi costituisce l'elemento chiave della riuscita del controllo del punteruolo. In Francia, l'apertura di finestre di ispezione è adesso obbligatoria nelle zone infestate .

Raccomandare di tagliare solamente le foglie secche è dunque gravemente erroneo. Questa raccomandazione riposa su una concezione completamente falsa delle modalità di infestazione dei Phoenix canariensis per il punteruolo rosso. Queste modalità sono state stabilite tuttavia precisamente cerca di quattro anni fa e hanno fatto l'oggetto di parecchi articoli scientifici e di volgarizzazione. Come regola generale, l'infestazione delle palme delle Canarie cominzia alla base delle foglie più giovane ed in nessun modo al livello delle ferite di taglia delle foglie. Bisogna essere veramente ignorante del comportamento del punteruolo per affermare che tagliare le foglie verdi faciliti le infestazioni. L'odore prodotto per causa delle ferite di taglia va soltanto a orientare la scelta dei punteruoli verso le palme tagliate. Ma, che le palme siano tagliate o no, il numero finale di nuove palme infestate non cambierà.

È stato affermato, qualche tempo fa, che i proprietari che avevano fatto tagliare le loro palme a Bordighera ed a San Rémo erano responsabili dell'estensione dei focolari di punteruolo rosso in queste due città. È completamente stupido. È bene conosciuto che é al contrario grazie agli sfrondatori che le palme infestate sono scoperte in modo precoce. Senza la ricerca attiva dei sintomi di infestazione per la creazione di finestre di ispezione, qualunque sia la stagione, le palme infestate saranno localizzate sempre troppo tardi lasciando al punteruolo il tempo di infestare nove palme in una corsa persa di anticipo.

Temo purtroppo che sia a questa corsa che si assiste a San Remo, Bordighera ed altrove in Italia.

Michel Ferry

Perito internazionale delle palme e del punteruolo rosso

Estacion Phoenix/INRA


Commenti

Giancarlo Castello il 28-03-14 10:20 ha scritto:
Gentile Donatella, mi complimento per le utilissime pagine di informazione e mi compiaccio che finalmente qualcuno si sia deciso a fornire la giusta notizia circa le nostre povere palme. Dato che qualche migliaio di persone conosce le mie attività di entomologo e di botanico delle Società Entomologica e Botanica Italiane, a cui appartengo da 35 anni, mi sembra grottesco e paradossale dover scomodare a varie riprese, questo o quell'esperto straniero, quando le stesse informazioni le avrei potute fornire gratis io stesso, magari con più dettagli e prima che si procurassero danni peggiori. Sono infatti molti anni ormai che vado spiegando la questione delle palme e in tempi non sospetti ho fatto almeno due conferenze in cui ho avvertito del pericolo a cui stavano andando incontro, specie la "città delle palme", ovvero Bordighera, che non so come potremo chiamare tra qualche anno... Vorrei ricordare con l'occasione che dubito sia legale lasciare per la città focolai aperti di Rincophorus ferrugineus, ovvero punteruolo rosso, ed è triste che si parli qua e là del medesimo insetto solo per fare notizia, quando dovrebbe interessarci maggiormente la sorte futura del nostro paesaggio. Ho rilevato in diverse zone di Ventimiglia palme lasciate a morire fino all'ultimo stadio, compresa la città alta, e ho raccolto personalmente bozzoli e insetti adulti, ormai dispersi ovunque. Unico fattore positivo è che li ho potuti mostrare ai ragazzi delle scuole. All'interno di quelle palme albergano miriadi di insetti pronti a proseguire nella loro opera distruttiva. Non basta tagliare le palme solo perché non cadano rami sulla testa dei passanti, ma andrebbe operata la procedura contemplata dalla legge, onde evitare ulteriori infezioni... Naturalmente sarebbe stato meglio ascoltare a suo tempo poche noiose voci dal deserto che blateravano di procedere preventivamente, con una spesa allora abbastanza contenuta e oggi ormai impossibile. La mia è solo tristezza e non vuole essere una inutile polemica. Anche perché ho rinunciato ormai a credere che esista il buon senso. Scusi lo sfogo e complimenti ancora. Giancarlo Castello

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