sabato 20 aprile 2024
12.03.2012 - Alessandra Chiappori

Al cineforum di Imperia il film muto con pianoforte dal vivo

Torna per il secondo anno l’appuntamento di successo organizzato dal Cineforum il collaborazione con il DAMS di Imperia

Una famosa scena di "Preferisco l'ascensore"

L’esperimento dell’anno scorso è stato accolto da uno straordinario successo di pubblico, ed è per questo che all’interno della stagione 2011-2012 il Cineforum di Imperia ha inserito nuovamente la proiezione di un film muto con accompagnamento musicale dal vivo. Sul grande schermo oggi, 12 marzo, con orario doppio alle 16.15 e alle 20.15, “Preferisco l’ascensore” (“Safety last”), film americano del 1923 diretto da Fred G. Newmeyer con Harold Lloyd.

L’evento è realizzato in collaborazione con il DAMS e vedrà la partecipazione del M° Luigi Giachino al pianoforte. Diplomato al Conservatorio di Torino, Giachino affianca all’impegno pianistico l’interesse per la composizione musicale applicata all’audiovisivo: è autore di balletto, musiche di scena e schermiche per committenti tra cui Raidue, Raisat, Raitre, Università di Torino, FiatAuto, Ministero dell’ambiente – commissione europea DG XI. Spesso impegnato in masterclass e giurie di concorso, è docente di Musica per le Immagini presso il DAMS di Torino e titolare della cattedra di Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione presso il Conservatorio di Genova. Da esperto di cinema e musica ha pubblicato “Immaginando in musica – appunti per registi, musicisti e sonorizzatori” e “Ascoltare le immagini – L’importanza della musica nel linguaggio cinematografico”.

Nell’anno che ha visto trionfare agli Oscar “The Artist” e “Hugo Cabret”, due film omaggio alla storia passata della cinematografia e al muto, la proiezione di “Preferisco l’ascensore” sembra inserirsi perfettamente nel percorso di riscoperta alle radici della settima arte. Emilio Audissino, regista imperiese, Dottore di ricerca in Storia del cinema presso l’Università di Pisa e membro del consiglio direttivo del Cineforum, ci spiega meglio il significato e la valenza di riportare non solo un film muto sugli schermi, ma di farlo accompagnare dal vivo al pianoforte. "Quello che il Cineforum di Imperia ripropone questo lunedì, dopo passate esperienze e soprattutto dopo l'ottimo riscontro della proiezione de “Il monello” di Chaplin lo scorso anno, non è semplicemente un film, ma un viaggio indietro nel tempo. Grazie al Maestro Giachino, che ci aveva accompagnato in questo viaggio anche l'anno scorso, torneremo indietro di 90 anni e vedremo un film un po' come lo si vedeva a quei tempi. Quando il cinema ancora non parlava e la storia veniva raccontata solo attraverso le immagini o le didascalie, la musica era l'assoluta protagonista della componente sonora. Soprattutto, l'accompagnamento musicale non era fissato su pellicola come avviene oggi, sempre uguale e stabile ad ogni proiezione, ma veniva eseguito dal vivo. Lo spettacolo cinematografico aveva così una importante componente di spettacolo dal vivo, l'accompagnamento musicale appunto, che col sonoro sincronizzato si è persa”.

Giachino ha preparato un cue sheet, una base sulla quale suonare durante la proiezione, prosegue Audissino: “il Maestro accompagnerà dal vivo, come ai vecchi tempi e con tutte le insidie dell'esecuzione dal vivo che la rendono così elettrizzante e viva rispetto a quella sempre uguale fissata sulla pellicola. Come dice uno studioso, non si tratta di "musica per film", ma di un'altra cosa: "musica per cinema", un'esperienza del tutto diversa dal solito, troppo rara ai nostri tempi purtroppo, e quindi assolutamente da non perdere. Dopo Chaplin, quest'anno il Cineforum di Imperia ha pensato di omaggiare un altro grande nome, oggi meno ricordato di Chaplin, del cinema muto americano: Harold Lloyd, che è stato per tutti gli anni venti una stella di prima grandezza e il modello dell'americano intraprendente, ottimista, pieno di risorse e determinato a raggiungere i suoi obiettivi. Vedremo la celebre sequenza di Lloyd sospeso nel vuoto, aggrappato alle lancette di un grosso orologio, sequenza che è stata recentemente riproposta in Hugo Cabret."

Segno, questo, di un omaggio a un modo di fare e vedere film che forse non è poi così lontano nel tempo e nei gusti del pubblico.


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