sabato 20 aprile 2024
30.01.2012 - Alessandra Chiappori

Su “Topolino” in edicola una storia tutta imperiese

Il fumettista imperiese Stefano Zanchi alla sua prima storia “lunga” sul più famoso settimanale di fumetti

il fumettista imperiese Stefano Zanchi

Ha solo 20 anni, ma dallo scorso giugno alcune sue tavole raffiguranti i più celebri paperi Disney sono già state pubblicate su “Topolino”. Si chiama Stefano Zanchi, fa il fumettista e, tra una lezione e l’altra alla scuola di comix di Torino, torna nella sua Imperia. Quest’estate ha tenuto il suo primo incontro pubblico nell’ambito della serata dedicata al fumetto Disney italiano presso la libreria Ragazzi, raccontando aneddoti sul mestiere di fumettista e sul lavoro all’interno della redazione Disney. Non solo ha ottenuto uno strepitoso successo, disegnando paperi con dedica per tutti i presenti, ma ha dimostrato un autentico talento, che ha lasciato a bocca aperta gli appassionati di ogni età del giornaletto più famoso di Italia.

Su “Topolino” in edicola dallo scorso mercoledì è pubblicata la prima “storia lunga” di Stefano, 6 tavole per una divertente “Pillola di Pico” che vede il professore tuttologo protagonista di una spiegazione sulle abitazioni con incursioni in un’antichità storica abitata da Paperino, Qui Quo Qua, Paperoga e tutta la famiglia dei becchi gialli di Paperopoli.

Stefano, raccontaci un po’ di te: come nasce la tua passione per il fumetto? A scuola?

In realtà ho frequentato il liceo scientifico Vieusseux di Imperia, ho sempre disegnato ma solo durante gli anni del liceo ho preso in considerazione l'idea di diventare fumettista, anche grazie all'aiuto di Bruno Ramella [fumettista imperiese N.d.R.]. E ora sono iscritto alla Scuola Internazionale di Comics a Torino.

Dal giugno scorso escono tue tavole su Topolino: com'è nata la collaborazione con il giornale? Da piccolo lo leggevi?

Sì da piccolo lo leggevo, la collaborazione è nata dopo aver conosciuto alla scuola di comics Paolo Mottura, disegnatore della Disney, che mi ha "istruito". Così mi sono presentato e, dopo alcune prove, sono stato preso.


Il numero di “Topolino” in edicola con la tua storia ha la copertina di Mastantuono, una storia di De Vita e una di Cavazzano: che impressione fa vedere le proprie tavole tra questi grandi nomi?

È una grande soddisfazione, ma sono ancora un principiante! Ne ho di strada davanti…

Come funziona concretamente la tua collaborazione con “Topolino”?

Io lavoro da casa e poi spedisco tutto il materiale alla redazione Disney. La redazione mi consegna una sceneggiatura e io ho una certa libertà nell'interpretarla, sempre mantenendo però le linee guida descritte vignetta per vignetta. Dopo questo passo, mando via mail alla redazione le tavole, che devono essere approvate, e poi le inchiostro. Il colore è un passaggio di cui si occupano specifiche persone, i coloristi.

È noto che in Disney sono molto rigorosi sulle forme: come ti sei trovato con i soggetti di “Topolino”?

Ho dovuto affinare molto la tecnica soprattutto nel disegnare il becco di Paperino e le proporzioni testa/corpo.


La domanda più difficile per un disegnatore Disney: Topi o Paperi?

Ho sempre preferito i paperi ma in questo ultimo periodo mi piace di più disegnare Topolino, è un personaggio che secondo me può dire ancora tanto.

Quali sono i tuoi progetti per il tuo futuro nel mondo del fumetto?

Il mio obiettivo l’ho già raggiunto! Non ho bisogno di pensare ad altre strade per ora... Ma non si sa mai, mi tengo pronto per tutto!

 

il fumettista imperiese Stefano Zanchi


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