mercoledì 29 marzo 2023
22.10.2011 - Donatella Lauria

Chiara Ragnini, nel suo "Giardino di rose" risplende il sole del successo

La cantautrice Imperiese è una grande rivelazione della musica italiana d'autore. Le sue canzoni sono poesie di trasparente raffinatezza. Ponenteoggi l'ha incontrata subito dopo la sua esperiena ad "Area Sanremo".

Imperia. Tutti forse la conoscono come Chiara Ragnini, cantautrice genovese di nascita e imperiese d’adozione, ma pochi hanno la fortuna di conoscere “Chiara”. Capelli lunghi e biondi, figura delicata ed esile, pelle diafana che ricorda le dame dell’800, un sorriso che contagia.

Quando la s’incontra non si può non rimanere affascinati dal suo carattere solare, dalla sua bellezza così semplice e naturale. Se poi si ha il piacere di conoscerla e addirittura diventare sua amica, si scopre che la sua vera bellezza risiede all’interno. Classe 1983, genovese di nascita, vive a Imperia da pochi anni.  Ci è arrivata per amore dal capoluogo ligure, dove è nata, dove ha frequentato il liceo classico “Doria” e l’Università. Quando non ha la chitarra in mano, lavora al computer: è laureata in informatica ed opera per una ditta imperiese.

Cantautrice ormai nota in Liguria, ora sogna il Festival di Sanremo: “una vetrina importante per ogni cantante”, - spiega, -  “ molto più dei Talent Show che proprio non mi appartengono e non condivido”.

La musica scorre nel sangue di Chiara Ragnini. Inizia a suonare da bambina, spinta e incoraggiata dai genitori che l’hanno sempre sostenuta.  E poi comincia a scrivere parole e musica, dopo avere imparato a suonare chitarra e piano. Mentre parla di se, del suo amore per Genova, per la Liguria, per l’arte, l’antiquariato,  non riesce a nascondere l’entusiasmo per la  recentissima partecipazione ad Area Sanremo: il trampolino di lancio per poter atterrare al teatro Ariston: “un’esperienza che mi ha arricchito molto, indipendentemente da come vadano le cose”  - commenta.  A fine mese parteciperà alla elezione promossa dalla stessa rassegna. Su 280 candidati ne saranno scelti 40. Di questi altri 10 finiranno davanti alla giuria della Rai che deciderà le due voci per Sanremo. Impresa ardua ma il sogno si può avverare e le doti canore di  certo non mancano. Ne è una lampante dimostrazione il suo disco, nuovo di zecca: “Il Giardino di rose”. Firmato e autoprodotto da lei. Dieci canzoni dalle melodie magiche, registrate ed arrangiate con la preziosa collaborazione di Claudio Cinquegrana, chitarrista e Max Matis, bassista. “Un progetto che mi ha regalato tante emozioni – prosegue Chiara – quelle che provo quando suono, canto e compongo”. Una frase di Gino Paoli è il motto dell’artista: “la musica non è una professione ma un bisogno”. “Mi ci ritrovo pienamente – dice – suonare è un modo per sfogarsi, sentirsi meglio, vivere. Non ne potrei fare a meno.”  La ricerca del successo, dunque, passa in secondo piano, anche se la sua voce gentile, colta e raffinata le ha fatto conquistare numerosi riconoscimenti. In primis la vittoria della Targa Siae al “Biella Festival” e a fine novembre sarà tra i 10 finalisti del premio nazionale “Donida”, sul prestigioso palco del teatro San Babila di Milano.

Di recente ha avuto l’onore di suonare la chitarra di Luigi Tenco, restaurata dopo 40 anni,  al Restauro in Festival di Lingueglietta (IM), grazie alla disponibilità di Pepi Morgia, direttore artistico della rassegna; ha inoltre preso parte al progetto AscoltAutori, a cura di Franco Zanetti e Universal Music Publishing. Ha inoltre aperto il concerto di Tricarico all’Oneglia Music Festival di Imperia, sotto la direzione artistica di Alessandro Fasano e Stefano Senardi. Il suo primo lavoro autoprodotto, che precede “Il Giardino di rose”, intitolato Wonderland, esce nel 2008, sotto lo pseudonimo Ceanne McKee: 10 tracce di canzone d’autore, pop, rock e contaminazioni d’oltreoceano. Progetti futuri? “Ho da poco ultimato la nuova canzone che presenterò alla selezione di Area Sanremo a fine ottobre – spiega – che ho scritto con la preziosa collaborazione dell’artista genovese Michele Savino.  E poi sto pensando ad un nuovo disco. Ma per il momento continuo i miei concerti. Intanto esco da un’esperienza, quella di Area Sanremo, più che positiva , che rifarei e che consiglio a tutti i miei “colleghi”. Un luogo dove confrontarsi, e capire che il vero ambiente musicale non è quello del talent show, ma un luogo fatto di persone che continuano a studiare e approfondire ogni giorno la musica con passione, sacrificio e ricerca”.

 

 

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