venerdì 29 marzo 2024
31.01.2012 - Donatella Lauria

Consiglio provinciale:" mai un'Italia senza province"

Il Consiglio provinciale di Imperia stamattina  all’unanimità ha approvato l’ordine del giorno per dire “No all’Italia senza le province”, nell’apposita riunione straordinaria promossa dall’Upi (Unione Province d’Italia). Nel documento, anch’esso promosso dall’Upi, il Consiglio chiede ai Parlamentari, alle organizzazioni sindacali, alle forze economico-sociali e a tutti i cittadini e a tutte le associazioni, di opporsi all’abolizione o allo svuotamento delle Province, rimarcando che con un’Italia senza Province ci sarebbero meno garanzie democratiche, meno opportunità per chi è piu’ debole, una minore identità locale fatta di storia e di cultura, un allontanamento delle Istituzioni dai cittadini.  La discussione, apertasi con un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa dell’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, è durata circa tre ore, ed ha visto intervenire, oltre al Presidente Luigi Sappa, i capigruppo Eliano Brizio (Lega), Vincenzo Lanteri (Pdl), Roberto Ormea (Sel), Riccardo Giordano (Pd), Fabrizio Gramondo (Udc), Giovanni Bosio (Gruppo Indipendente), ed i consiglieri del Pdl Marco Greco, Paolo Pippione e Gianstefano Orengo. Ha aperto e chiuso i lavori il presidente Luigi Sappa, che dopo aver fatto un breve cronistoria dei provvedimenti governativi che mirano all’abolizione dell’ente Provincia, ha sottolineato come gli stessi provvedimenti provochino la disarticolazione piu’ assoluta della Provincia e dell’ordinamento previsto dalla Costituzione, in nome di una riduzione dei costi della politica che studi e ricerche non comprovano in alcun modo, e che anzi affermano l’esatto contrario. Il Presidente Luigi Sappa ha inoltre sottolineato come i provvedimenti, laddove le Province giungano a scadenza dell’anno (Genova, La Spezia), i provvedimenti limitino l’elettorato attivo e passivo dei cittadini, contravvenendo a un principio cardine della nostra Costituzione e quindi prestandosi in maniera evidente a eccezioni di incostituzionalità nei ricorsi presentati dalle Regioni all’apposita Corte. Le necessità di rideterminare con esattezza il ruolo e le funzioni delle Province, di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti e le professionalità del personale, di garantire ai Comuni un punto di riferimento e di coordinamento nella gestione dei servizi, di affermare la piena disponibilità a una riorganizzazione degli Enti locali sul territorio, sono stati alcuni dei temi approfonditi da Luigi Sappa, che in chiusura – dopo avere sottolineato come la politica debba riacquisire il ruolo centrale nelle decisioni, a quanto sembra ora conquistato dal potere finanziario - ha ribadito come la Provincia “…deve avere la dignità di continuare ad esistere come espressione autentica del territorio e dei cittadini, con funzioni e risorse certe, per continuare ad erogare servizi indispensabili e per garantire un patrimonio e la sua fruibilità da parte della collettività, un patrimonio che è il frutto del lavoro conseguito nella storia amministrativa dell’Ente”.

L’ordine del giorno che si allega, pur approvato all’unanimità, durante le dichiarazioni di voto ha visto un distinguo - messo a verbale - del gruppo del Pd: lo schieramento dell’opposizione non condivide la parte iniziale del testo “Le Province richiedono unitariamente alle Regioni di promuovere i ricorsi di fronte alla Corte Costituzionale, per fare dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni contenute nell’art. 23, commi 14-21 del decreto legge 201/2011 che violano i principi costituzionali di autonomia e democrazia e sono in contrasto con la forma di Stato prevista dal Titolo V, parte II, della Costituzione”.


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