sabato 20 aprile 2024
07.07.2012 - Giuseppe Picchianti

La Talpa e l’Orologio: occupiamo il giardino della Banca d’Italia per creare un orto collettivo!

Nel comunicato stampa del centro sociale imperiese si legge: “ E’ ora di dire basta, di ripartire dal concreto, dai bisogni della gente. Basta con lo Spread vogliamo lavoro! Basta con il Pil vogliamo case, ospedali, scuole che stiano in piedi! La politica esca da Piazza Affari e torni nelle piazze dove le persone si incontrano, vivono e lottano!”

Di questi tempi sembra che per i cittadini tutto sia un lusso: scuola,  sanità, lavoro, casa, pensione, trasporti regionali e ora anche ferie e vacanze. Di ogni aspetto di quello che è stato il Welfare State si piangono i costi, si sottolinea "l’insostenibilità", si mette in dubbio la necessità. Solo per noi – fanno sapere dalla Talpa e l’Orologio- ma non per le banche e la finanza. A loro nessuno fa conti in tasca, i loro manager possono guadagnare in un mese quello che un operaio non vede in una vita, loro ricevono credito illimitato dalla Banca Centrale Europea, a loro nessuno chiede conto dei disastri che hanno combinato, dei risparmi bruciati, delle vite rovinate.

E’ ora di dire basta, di ripartire dal concreto, dai bisogni della gente. Basta con lo Spread vogliamo lavoro! Basta con il Pil vogliamo case, ospedali, scuole che stiano in piedi! La politica esca da Piazza Affari e torni nelle piazze dove le persone si incontrano, vivono e lottano! Per iniziare –si legge nel comunicato inviato alla Redazione- abbiamo occupato il giardino della vecchia sede della Banca d’Italia, enorme stabile lasciato vuoto da anni perché alla proprietà interessa solo il suo valore finanziario come parte di un fondo immobiliare.

Vogliamo farne un orto collettivo, ripartire dalla terra per ribadire il principio che le case sono fatte per farci abitare le famiglie, gli orti per produrre il cibo e non per speculazioni davanti ai monitor della finanza globale. Vogliamo restituire questo pezzo di terra, a suo tempo donato (come tutto il terreno dove è stata costruita le sede di Bankitalia) dalla comunità, di nuovo alla comunità. Vogliamo discutere tutti insieme dell’uso sociale e pubblico di questo ed 
altri spazi. Fatto questo andremo via.

 


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