lunedì 13 maggio 2024
14.02.2012 - Donatella Lauria

Disoccupazione giovanile, la Confartigianato apre un tavolo di lavoro

 Vista la proposta di sedersi intorno ad un tavolo per concertare sulla problematica della disoccupazione giovanile, la Confartigianato di Imperia è disponibile anche perchè è necessario capire che ci sono problemi culturali, nei confronti di mestieri che vengono considerati squalificanti, che invece possono rappresentare importanti trampolini di lancio.

L'analisi sulla disoccupazione giovanile, per ragazzi di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, non si può infatti limitare all'enunciazione dei dati, ma deve essere valutata e pesata nelle sue cause e nella sua specificità. Ci sono alcuni mestieri, ritenuti appunto forse squalificanti, che non vengono neppure presi in considerazione da parte dei giovani. Non sono infatti da sottovalutare le difficoltà di reperimento del personale per alcune figure professionali. Questo emerge da numerosi studi ed elaborazioni dei dati sulle assunzioni previste dalle imprese, monitorate sia dall'ufficio studi e ricerche della Confartigianato sia dal Sistema Informativo Excelsior 2011 di Unioncamere e Ministero del Lavoro.

Esaminando la domanda di lavoro da parte delle imprese, la professione che tra le 74 maggiormente richieste nell'artigianato che registra la più elevata difficoltà in tal senso è quella dei pavimentatori e posatori di rivestimenti, nel 26,6% dei casi delle 1090 assunzioni previste rese difficili proprio dalla scarsità di offerta. Seguono altri mestieri come i panificatori, idraulici, montatori di carpenteria metallica, camerieri, meccanici, attrezzisti di macchine utensili, sarti, fabbri, carpentieri e falegnami nell’edilizia, addetti a macchinari industriali per confezioni di abbigliamento in stoffa, montatori di apparecchi termici.

La valorizzazione di forme di lavoro come quella del contratto di apprendistato, in grado di facilitare l’accesso alle imprese da parte dei giovani capaci di realizzare i processi di formazione in azienda, è una condizione necessaria per ridurre la discordanza tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile del mercato del lavoro.

C'è poi l'altra realtà dei mestieri a basso reddito, che sono salvati dagli stranieri. Su tutte le lavanderie e le sartorie che in alcune realtà stanno raggiungendo livelli importanti, con dati che superano il 50% delle imprese attive.


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