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29.03.2012 - ALESSANDRO GIACOBBE

Rugby: le nuove leve ponentine in campo a Saint Laurent du Var

L’occasione era di alto livello e l’Imperia rugby non se l’è lasciata sfuggire. Il settore giovanile al completo è stato invitato infatti al 14mo prestigioso torneo “Octave Moyen” allo stadio Iscles di Saint-Laurent-du-Var. Solo due le franchigie italiane presenti: Imperia e le Province dell’Ovest, segno del favore che il movimento giovanile imperiese gode anche oltralpe. La partecipazione dei liguri ponentini è stata poderosa: l’Imperia ha portato in Francia ben 48 atleti, 5 tecnici (e si ricorda che da Emanuele Mori agli altri, hanno licenza federale), due pullman tra giocatori ed accompagnatori, genitori e via dicendo. Alla fine si è ricorso anche alle automobili private. Il sostegno, uno dei pilastri del rugby, non è dunque mancato, anche fuori dal campo. E che campo.

Lo stadio Iscles è infatti omologato dall’International Rugby Board e dalla Federazione Francese di Rugby. Il campo è sintetico. Praticamente un esempio per la stentata realtà imperiese, anche se presto si avrà lo sviluppo della club house. Inoltre la scuola rugby di Saint-Laurent opera sotto l’egida federale francese ed ha gestito nel tempo ben 14000 tesserati. Numeri impressionanti, anche di fronte alle squadre affrontare dai piccoli imperiesi: erano presenti 16 società, quasi tutte quelle del Sud della Francia fino a Montpellier ed Avignone e la società di Ajaccio in Corsica.

Il movimento imperiese parte dal basso: c’erano ben 17 under 9 (che giocano in sette), 19 under 11 (che giocano in 9) e 17 under 13 (che giocano in 11). Le partite sono giocate con rapidità, a 4, 6 e 9 minuti. Questo fa lavorare molto gambe e cervello ed abitua i piccoli giocatori ad una costanza nel movimento e nel rendimento.

Ovviamente le squadre francesi erano più “avanti” di quelle italiane. Imperia si è comunque adattata in ogni campo, facendo mete e togliendosi soddisfazioni. Appare impressionante il lavoro compiuto dai liguri nei confronti di una realtà, quella francese, in cui le tipiche azioni di gioco in mischia, in ruck, in rimessa laterale, vengono insegnate fin dalla più tenera età. Ne consegue anche l’utile esperienza per gli allenatori, che hanno così affinato le tecniche di formazione. L’importanza di questo incontro è rimarcato dalla quantità di sponsor istituzionali, tra i quali la regione Provence-Alpes-Cote d’Azur, il Conséil Général des Alpes Maritimes, le città ospite e altre vicine nonché le istituzioni collegate al recupero sociale, a testimonianza dell’alto valore formativo del rugby. Una giornata da ricordare, un tesoro di esperienza da mantenere.

 

 

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